
Il sistema tangenziale di Asti è costituito da tre tronchi:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Regione Piemonte; Provincia di Asti; Comune di Asti; ANAS S.p.A.; Asti-Cuneo S.p.A
Il progetto per la TSO, già inserito nel PRG del 1974, è stato pubblicato nel 2009 sulla Gazzetta Ufficiale insieme allo Studio di Impatto Ambientale dopo l’approvazione di ANAS, nel gennaio 2009, e l’invio al MIT.
L’asse principale doveva svilupparsi nella direzione Nord-Sud, allacciandosi a nord con la SR10, in prossimità dello svincolo Asti Ovest sull’autostrada A21 Torino-Piacenza, e a sud con il lotto II.1b dell’autostrada A33 Asti-Cuneo, in prossimità della località Rocca Schiavino. Il tracciato, lungo 6 km (con 1,5 Km in galleria), prevedeva un viadotto sul Tanaro, la doppia galleria sotto la collina di Valle San Pietro e l’attraversamento del Sic Stagni di Belangero.
A febbraio 2014 gli enti interessati (Regione Piemonte, Provincia di Asti, Comune di Asti e Asti-Cuneo S.p.A) erano stati convocati al MIT per decidere come procedere dopo che il precedente progetto di tangenziale era stato ritirato dalla procedura di VIA, nel febbraio 2013, a seguito della bocciatura da parte del MIBAC nel 2011.
Tutti gli enti avevano convenuto sulla necessità di predisporre uno studio di fattibilità che tenesse conto delle richieste del MIBAC, ovvero di spostare il tracciato lungo il torrente Borbore, l’unica soluzione su cui il Ministero aveva lasciato uno spiraglio per una valutazione positiva.
Nel 2015, quindi, il MIT ha riattivato l’iter per la realizzazione della tangenziale sud-ovest ordinando alla società concessionaria (Asti-Cuneo S.p.A.) di predisporre lo studio di fattibilità del nuovo tracciato, in particolare di predisporre:
Il 5 aprile 2019 si è riunito, sotto la Regia dell’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte il tavolo per la definizione delle opere complementari della A33 a cui erano presenti Città di Bra, Città Di Alba, Città di Asti, Città di Cuneo, Provincia di Asti e Provincia di Cuneo. Durante l’incontro è stato stilato l’elenco delle opere da trasmettere al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro Toninelli tra cui è stata inserita la tangenziale di Asti che, tuttavia, dovrà somigliare più ad una bretella di scorrimento veloce (a due corsie, una per ogni senso di marcia) inserita nella viabilità locale, meno impattante e che sfrutterà tratti di viabilità esistenti. Questo ha consentito un abbassamento dei costi complessivi che dagli iniziali 300 milioni di euro sono passati a 70 milioni.
I costi complessivi ammontano a 70 milioni di euro come quantificato nel dossier stilato nell’aprile 2019.
Nel corso del tempo sono nati dei comitati spontanei di cittadini contrari alla realizzazione dell’opera soprattutto poiché considerata impattante per il territorio. Con la predisposizione dello studio di fattibilità i comitati sono stati coinvolti in modo da poter predisporre un progetto condiviso.
Di fatto, l’inserimento della nuova bretella tra le opere complementari alla A33 rende la realizzazione dell’opera subordinata alla conclusione dei lavori sulla Asti-Cuneo.