
Il traforo di sicurezza del Frejus collega l’Italia con la Francia tra i comuni di Bardonecchia, in Piemonte, e Modane, nel dipartimento della Savoia. L’importanza strategica del progetto risiede nell’adeguamento di uno dei più trafficati valichi alpini ai più recenti standard di sicurezza in galleria, consentendo un importante potenziamento della rete di collegamento stradale con la Francia.
Lo scavo offrirà la possibilità di inserirsi in un altro grande ambito economico, l'energia, poiché lungo il traforo ed il sedime dell'autostrada verrà posizionato un elettrodotto per l'importazione di energia a minimo impatto visivo.
L’intervento consiste nella realizzazione di una seconda galleria autostradale, parallela al traforo esistente, che garantirà la sicurezza degli utenti poiché consentirà la separazione dei flussi di traffico. Il progetto prevede la realizzazione di una galleria di sicurezza in affiancamento all’attuale galleria esistente. Avrà una lunghezza di 12,87 chilometri, disterà circa 50 metri dall’esistente galleria, avrà un diametro interno di 8 metri e sarà aperta al traffico, con una sola corsia di marcia, nel senso Italia-Francia. Il traforo esistente sarà ridotto ad una sola corsia di marcia, nel senso Francia-Italia. L’Adeguamento del sistema di ventilazione e la realizzazione di 5 by-pass per il passaggio dei veicoli di soccorso dalla galleria di sicurezza al traforo. Oltre alla realizzazione della seconda canna, è previsto l’ammodernamento e la messa in sicurezza del traforo esistente e degli edifici antistanti.
Nel luglio 2020 il traforo e l’autostrada Torino- Bardonecchia sono diventati di proprietà di ASTM (società del gruppo Gavio) che si è aggiudicata, con un’offerta di 272 milioni, la gara per l’acquisizione della quota del 19,347% del capitale sociale di SITAF arrivando a detenere, direttamente e indirettamente, una quota pari al 67,22%. SITAF è titolare della concessione, con scadenza nel 2050, per la progettazione, costruzione e gestione del traforo.
Governi italiano e francese, ASTM, SITAF S.p.A (Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus); SFTRF (Societé Française Tunnel Routier du Frejus).
Il Progetto Generale della Galleria di Sicurezza comprendeva, in corrispondenza dell’imbocco lato Italia, oltre allo scavo del suindicato nuovo fornice, anche la realizzazione delle opere esterne di piazzale: locali tecnici, nuova centrale di ventilazione D, locali per la manutenzione.
Nel 2022, i lavori hanno interessato le opere sul piazzale lato Italia funzionali all’apertura al transito della galleria: la nuova centrale D è stata ultimata ed è in esercizio; l’originaria centrale D, interferente con il tracciato della nuova galleria dismessa è stata demolita, il ponte di collegamento tra l’imbocco della galleria di Sicurezza e il piazzale di esazione pedaggio è in fase di ultimazione. La tratta in artificiale è in corso di esecuzione. Parallelamente SFTRF sta provvedendo al completamento delle dotazioni impiantistiche.
Nel corso della Commissione Intergovernativa, nel dicembre 2022, le due Società SFTRF e SITAF hanno comunicato l’ultimazione delle opere per l’apertura al traffico della galleria di Sicurezza entro fine giugno 2023, cui seguiranno i collaudi tecnico-funzionali. L’apertura della galleria era programmata per fine ottobre 2023.
Rispetto alle previsioni, le tempistiche di completamento dei lavori sono state condizionate, oltre che dal Covid-19, anche dalla difficoltà di approvvigionamento sia delle forniture impiantistiche e sia delle travi in acciaio del ponte di collegamento tra l’imbocco della nuova galleria con il piazzale di esazione pedaggio, con una conseguente spostamento della data di fine lavori a giugno 2023.
Dalla rilevazione dell’ANAC sullo stato di attuazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie, che si basa sui dati comunicati dal RUP al 31 agosto 2023, risulta il seguente avanzamento per lotti:
Ritardi nelle dotazioni tecniche e nei collaudi degli impianti di sicurezza fanno slittare l’apertura a novembre 2025.
Il costo iniziale sul lato italiano ammontava inizialmente a 200 milioni di euro, ma nel 2016 è salito di 76 milioni dopo che il CIPE ha approvato la trasformazione del progetto da semplice galleria di sicurezza (riservata ai mezzi di soccorso) a tunnel di transito per tutti i veicoli. Nel 2022 la società autostradale che gestisce l’infrastruttura ha comunicato un ulteriore rialzo dei costi per una spesa complessiva, che ad oggi, ammonta a circa 334 milioni di euro solo per il lato italiano.
Gli incrementi dei costi che si sono susseguiti negli ultimi anni sono da ricondurre a maggiori oneri conseguenti alla trasformazione della galleria di sicurezza in galleria di transito e sono dovuti quasi esclusivamente alla implementazione della dotazione impiantistica della galleria.
I costi risultano interamente coperti: SITAF finanzia 304 mln di euro (pari al 91% del costo totale), mentre con il Fondo Sviluppo e Coesione si sono coperti i restanti 30 mln di euro (pari al 9% del costo totale).
Il 27 agosto 2023 una frana nel comune di Saint-Andrè, nella Valle della Maurienne, ha causato la chiusura del traffico sia ferroviario che stradale del traforo del Frejus, bloccando i traffici tra Italia e Francia. L’8 agosto, il tunnel è stato riaperto alla circolazione veicolare di tutti i mezzi di trasporto, ma è rimasta interdetta la circolazione ferroviaria, ad oggi ancora interrotta. A far slittare la data di riapertura è il pericolo di nuovi crolli della falesia che sovrasta il tunnel ferroviario, l’autostrada A43 e la RD 1006. Esperti del Dipartimento, di SNCF Réseau e di RTM lavorano in equipe, con un monitoraggio costante sull’andamento dei lavori da parte del Comitato per il servizio ferroviario della Maurienne Le soluzioni tecniche finora adottate dovrebbero garantire una riapertura per il primo trimestre 2025.
Il 29 gennaio 2024, si è tenuta a Torino la CIG – la conferenza intergovernativa tra Italia e Francia, durante il quale si è discusso della riapertura del collegamento ferroviario del Frejus, rimasto interdetto alla circolazione dei treni dallo scorso agosto. In questa occasione, i referenti francesi hanno garantito il rispetto dei tempi e l’impegno per la riapertura del tunnel ferroviario entro ottobre 2024. In tale occasione l’Italia, oltre ad offrire la sua più totale collaborazione, ha chiesto di anticipare di un mese l’apertura. La stagione dei «valichi chiusi» ha un prezzo che sta diventando insostenibile, calcolato intorno a un aumento dei costi logistici del 5% e a un impatto negativo di quasi un miliardo di euro l’anno, 870 milioni per l’esattezza.