
La linea si trova sulla direttrice Torino- Milano ed è una delle tre linee di accesso al traforo del Sempione. La linea è priva di servizi dal 2012 ed è stata sospesa dall'esercizio e i collegamenti sono garantiti da un servizio di autobus. I servizi ferroviari lungo questa tratta sono attrattivi per un'utenza composta prevalentemente da studenti. Inoltre, sarebbe possibile sfruttare le potenzialità turistiche del territorio creando pacchetti ad hoc, anche con la collaborazione delle numerose associazioni locali.
A inizio 2022 la linea ferroviaria è in pole position per il possibile ripristino del traffico. Entro fine gennaio la Regione firmerà con Trenitalia il contratto di servizio che, per 125 milioni di euro l’anno, per dieci anni, manterrà inalterati i livelli di servizio per i pendolari ma include anche l’arrivo di una quarantina di nuovi treni regionali veloci che da Torino raggiungeranno Milano attraverso Novara, e altre località del Piemonte e della Liguria.
La riapertura al traffico commerciale della linea Santhià-Arona lunga 65 chilometri figurava all’interno delle dieci proposte progettuali per rilanciare la logistica contenute in un documento presentato nell’ottobre 2021 e messo a punto da Confindustria Piemonte con il contributo di Unioncamere e condiviso con la Regione. In questo caso si tratterebbe di proporre una nuova direttrice ferroviaria merci tra l’area torinese e il Sempione sullo sfondo del corridoio Reno-Alpi.
FS, RFI, Regione Piemonte, Provincia di Novara
Dal punto di vista tecnico, il tracciato è a binario unico e ricco di curve. Da inizio 2019 sono partite numerose iniziative per il ripristino della linea come parte del collegamento internazionale Torino- Berna utilizzando locomotori diesel/ elettrici favorendo anche l'utilizzo del fotovoltaico per l'alimentazione dei locomotori.
Saranno necessari diversi interventi di riqualificazione e anche ammodernamento, con costi valutati da Rfi in una forbice compresa tra 36 e 44 milioni di euro. Si prospetta di utilizzati i fondi legati al PNRR.
Ipotesi di costi compresi tra 36 e 44 milioni di euro provenienti da fondi legati al PNRR.
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