Il collegamento consiste nella realizzazione di una galleria ferroviaria interrata che consentirà di connettere l’attuale linea ferroviaria Torino-Ceres, servita dai convogli del SFM, con il passante ferroviario di Torino e la stazione di Porta Susa garantendo il potenziamento del servizio ferroviario verso l’aeroporto di Caselle, il ciriacese e le Valli di Lanzo.
Dopo alcuni mesi di ritardo a causa del Covid-19, il progetto comincia a prendere forma: nel maxi cantiere predisposto per il collegamento sotterraneo ferroviario fra Torino e Ceres, la costruzione del nuovo tunnel è stata realizzata secondo i cronoprogrammi, così che permetterà al completamento di tutti gli interventi nel nodo di Torino un collegamento della città con il suo aeroporto in meno di mezz’ora con treni ogni 15 minuti.
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, CIPE, Regione Piemonte, RFI, GTT, SCR Piemonte, Trenitalia.
La galleria sarà lunga 2,7 km, profonda 8 metri rispetto al piano strada e centrata sull’ex spartitraffico di C.so Grosseto e si innesterà, sul lato largo Grosseto, sulla ferrovia esistente, poco prima della stazione Madonna di Campagna, e terminerà, sul lato Parco Sempione, dentro gli spazi già predisposti nella stazione Rebaudengo del passante ferroviario. Prevista la dismissione della stazione Madonna di Campagna, che sarà sostituita da una nuova stazione, interrata denominata “Grosseto”. Oltre alla galleria per i treni, è previsto anche un sottopasso stradale che replicherà in sotterraneo il tracciato del vecchio cavalcavia, la cui demolizione è terminata a giugno 2019. In concomitanza con la demolizione del cavalcavia di C.so Grosseto, sono iniziati gli scavi per la galleria ferroviaria: sono stati realizzati più di mille metri di galleria, di cui circa 700 metri dalla stazione Rebaudengo verso il Sempione e 300 metri da Sempione verso C.so Grosseto.
Aperti anche i cantieri per il rifacimento dei sottoservizi e quelli per realizzare i by-pass sugli incroci per l’attraversamento degli impianti. In superficie sorgerà un grande incrocio nel quale confluiranno 8 rami viabilistici tra cui i Corsi Lombardia, Potenza e Grosseto. L’intervento lascerà in dote alla città la completa riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente urbano interessato e la razionalizzazione della viabilità di superficie.
Ad aprile 2020 le opere che risultano concluse sono:
Sulla parte in superficie di corso Grosseto, sono stati predisposti appositi spazi per il parcheggio delle auto e corsie provvisorie per inversioni di marcia lungo il corso in sostituzione degli incroci chiusi per i lavori.
A settembre del 2022 sono terminati i lavori della Stazione di Corso Grosseto.
A dicembre del 2022 è stata prorogata la concessione di GTT e subentro di Trenitalia e RFI a GTT a fine 2023
Sempre in dicembre 2022 è stato ufficialmente comunicato che il 9 dicembre del 2023 la linea tornerà operativa. In questa data ci sarà anche il passaggio della gestione della linea da GTT a RFI.
Sul percorso della linea ferroviaria, verranno instradate diverse linee, come la SFM 6 e la SFM 3, che arriveranno fino alla stazione di Caselle Aeroporto. La SFM 4, invece, arriverà fino a Fermagnano, mentre la SFM 7 giungerà fino a Ceres.
Le linee passeranno non solo dall’Aeroporto di Caselle, ma anche dall’Allianz Stadium.
Inoltre, saranno collegate direttamente con la Metropolitana della città, che le metterà in contatto con le stazioni più importanti di Torino.
Il collegamento ferroviario della Torino-Ceres con il Passante Ferroviario di Torino fa parte del Programma Attuativo Regionale (PAR) del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Il costo complessivo dell'opera, realizzata da S.C.R. Piemonte S.p.A è di 175 mln di euro così ripartiti:
La Regione Piemonte ha impegnato 180 milioni di euro e altri 15 milioni provengono dai fondi europei CEF (Connecting Europe Facility).
La criticità principale è rappresentata dall’eventuale reperimento della somma di 45 milioni che dovranno essere spesi per lavori che non erano stati preventivati.
In particolare, serviranno 30 milioni perché RFI prenda in carico la linea, attualmente gestita da GTT, e la connetta alla rete nazionale. Poi, altri 15 milioni di fondi Europei saranno necessari per la “banalizzazione ferroviaria” che richiederà ben tre mesi di fermo del servizio ferroviario.