
La Biella- Novara è una linea ferroviaria inaugurata nel 1939 che dagli anni ’60 venne incorporata nella rete statale e il cui esercizio fu assunto dalle Ferrovie dello Stato che procedettero ad un parziale rinnovo dell’armamento.
Agli inizi degli anni Duemila la gestione fu affidata a Rfi e ad oggi si configura come una ferrovia a binario semplice non elettrificato e ordinario lunga complessivamente 50,8 km. Lungo il tracciato sono presenti 3 stazioni di incrocio, con più binari: Cossato, Rovasenda, Casaleggio Novara. I treni possono raggiungere una velocità massima di 85 km/h a causa della tortuosità del percorso e alla presenza di numerosi passaggi a livello. Il tempo di percorrenza su questa linea varia da 45 a 65 minuti. Il peso assiale su questa tratta è di 18 ton/asse.
L’intervento, quindi, è fondamentale non solo per il trasporto passeggeri, ma anche per le merci visto il possibile collegamento con il centro intermodale di Novara Boschetto. Il risultato sarebbe la velocizzazione della tratta dagli attuali 90 km/h a 120 130 km/h su 40 km di linea con una riduzione del tempo di percorrenza a 35 minuti.
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, RFI, Regione Piemonte, Provincia di Biella, Unione Industriale Biellese
Nel settembre 2015 si è svolto un summit tra la Regione Piemonte e una delegazione del biellese - composta dal sindaco del comune di Biella, dal presidente della provincia di Biella, la Fondazione Cassa di Risparmio, l’AD di Banca Sella, l’Unione Industriale Biellese, CCIAA Biella, Confindustria Piemonte, i rappresentanti politici biellesi, il Comitato dei pendolari - durante il quale a fronte delle richieste presentate dalla delegazione, la Regione Piemonte ha individuato il seguente ordine delle priorità:
Nel giugno 2016 fu sottoscritto un protocollo tra Regione Piemonte, Provincia di Biella, Comune di Biella insieme a quello di Cossato, oltre che dagli attori principali del sistema del credito locale (Banca Sella, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Biver Banca-Gruppo Cassa di Risparmio di Asti), insieme alla Camera di commercio di Biella e all’Unione Industriale Biellese sia per l’ammodernamento della Biella- Novara sia per l’elettrificazione della Biella- Santhià. Con questo protocollo i sottoscrittori si sono fatti carico dei costi legati agli studi sul miglioramento della Biella- Novara (che inizialmente includeva nell'elettrificazione anche il tratto Biella-Cossato, lasciato poi in sospeso per il problema di un tunnel) e alla progettazione dell’elettrificazione della Biella- Santhià.
A dicembre 2018 lo Stato ha finanziato i primi 5 milioni per la realizzazione dei lavori di elettrificazione, confluiti nel bilancio della Regione.
Nel gennaio 2019 si è prospettato l’utilizzo della prima tranche di fondi per la soppressione dei 51 passaggi a livello, attività complementare all’elettrificazione della tratta. Nel 2020, tuttavia, non sono partiti né i lavori di soppressione dei passaggi e livello, né tantomeno l’elettrificazione della tratta.
Purtroppo con l'approvazione definitiva, nel luglio 2021, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il progetto di elettrificazione della linea ferroviaria Biella-Novara è rimasto fuori dall'elenco di quelle finanziate dal Recovery Fund, scontando il fatto che non si trattava di un'opera cantierabile e che il progetto preliminare non è ancora stato approntato.
A febbraio 2022 la Regione ha confermato la volontà di concludere l'elettricazione della tratta e i pendolari si preparano a sedere al tavolo delle trattative per confrontarsi sugli orari con Rfi, Regione e Trenitalia.
Nel 2018 sono stati reperiti 5 milioni grazie a un emendamento presentato all’interno della Legge di Bilancio e, in seguito, i fondi sono confluiti nei bilanci della Regione. Nel gennaio 2019 si è prospettato l’utilizzo della prima tranche di fondi per la soppressione dei passaggi a livello, attività complementare all’elettrificazione della tratta. Restano da ricercare finanziamenti per i restanti 27 mlilioni che inizialmente, che si pensava di poter reperire grazie al Recovery Fund, ma la mancanza di un progetto preliminare e l'impossibilità di un cantieramento nel breve periodo, hanno fatto sì che il progetto di elettrificazione non rientrasse nel PNRR italiano.
L'intervento ha la necessità di essere rivisto dal punto vista geometrico e devono essere razionalizzati i passaggi a livello altrimenti non è possibile incrementare la velocità dagli attuali 90 km/h teorici (oggi ha una media di 60 km/h) a 100- 120km/h.